OSIMANA, la lezione di Capotondo: "Mai attaccare sul primo passaggio"
Avanti tutta col 'metodo Funino'. Il responsabile del vivaio non la manda a dire a qualche suo collega
OSIMO. Osimana avanti tutta col 'metodo Funino' (che deriva da Fun = divertimento, Nino = bambino) ideato da Horst Wein che si basa sul gioco e sul non dare importanza eccessiva all'insegnamento dei gesti tecnici. Per il tecnico tedesco inventore del Tiki-taka al Barca il calcio si apprende maggiormente giocando e non “meccanizzando” un gesto tecnico dopo l’altro, come invece avviene con il metodo analitico. Nelle Marche chi lo mette in pratica dal 1997 è Corrado Capotondo (foto), da 5 anni responsabile tecnico del settore giovanile dell'Osimana. "Stiamo continuano a lavorare con questo sistema - sottolinea Capotondo - ci vuole pazienza, i risultati si vedono alla lunga. I bambini crescono in personalità e determinazione, si inizia a giocare palla dal portiere, se poi la perdi e becchi gol non è un problema. Quando invece i ragazzi saranno più grandi dovranno prendere coscienza e pensare se tentare un dribbling o provare una determinata giocata".
Il gioco come motore di crescita dei ragazzi: "Fino agli Esordienti c'è l'autoarbitraggio, i bambini si gestiscono da soli e devono risolvere da soli, se succede qualcosa di più importante dobbiamo essere noi grandi ad intervenire, ma lasciandoli fare acquisiscono carattere e determinazione, doti essenziali per la formazione".
Capotondo si toglie un sassolino dalle scarpe verso alcuni suoi colleghi: "Le regole se ci sono vanno rispettate - sentenzia - quando si gioca il primo passaggio, quello dal portiere al primo compagno, questo non deve essere attaccato dagli avversari invece succede che alcune squadre praticano pressing asfissiante fin dal primo tocco, marcature a uomo... così non si cresce e non si fa il bene dei ragazzi".