Osimana: Capotondo formatore di 1° livello del metodo di Horst Wein
Il responsabile del Settore Giovanile giallorosso ha ottenuto la qualifica dopo la frequentazione del corso organizzato a Caserta da Andrea Striano
OSIMO. Corrado Capotondo, responsabile tecnico del Settore Giovanile dell'Osimana, nonché allenatore dei Giovanissimi ed Esordienti, ha acquisito la qualifica di formatore di 1° livello della metodologia “Il calcio a misura dei ragazzi” di Horst Wein. Capotondo ha ottenuto la qualifica dopo la frequentazione del corso organizzato a Caserta da Andrea Striano, presso il centro polisportivo Open.
Horst Wein è noto per essere stato l’ispiratore della cantera del Barcellona e con il suo metodo ha portato alla ribalta i grandi calciatori della scuola spagnola. I relatori della Horst Wein Association, Marcello Nardini, ex portiere della Bundesliga ma anche erede della metodologia dopo la dipartita di Wein nel 2016, oltre a Franco Anglana, Alberto Anglana, Marco Lizzio, ideatori della metodologia Brain Kinetic, hanno sviluppato le varie tematiche del corso. Tra queste lo sviluppo delle capacità cognitive e metacognitive del giovane calciatore, attraverso una serie di esercizi che migliorano le capacità di rispondere con il giusto gesto motorio a un evento improvviso e imprevisto, allenando il cervello a essere veloce nel prendere le decisioni.
La metodologia è stata applicata in numerose e prestigiose società professionistiche nel mondo, a partire dalla Spagna, dove nel 1985 veniva introdotta dal Barcellona e dalla Federazione Spagnola diventando metodologia ufficiale. I principi base della metodologia sono quelli di formare giocatori intelligenti e completi e di porre al centro il giovane, adattando il gioco al calciatore e non il contrario. Il vero maestro è il gioco, si lascia spazio alla creatività, alla libertà di decisione della giocata e soprattutto si evita la cosa più penalizzante,”dare istruzioni”. Istruire significa non far pensare e di conseguenza non prendere rischi per paura di sbagliare. Nel calcio formativo più errori si fanno e più si impara. Il calcio si impara giocando e soprattutto deve essere divertimento. L’acquisizione ufficiale della qualifica gratifica l’operato di Capotondo e dell’intero settore giovanile giallorosso, che ha già intrapreso, dall’insediamento del mister, tale metodologia, impostando un lavoro di sviluppo, in primis sugli allenatori. Crescere pensando, divertendosi.