Guido Galli si gode quota 20 gol: "E non nasco centravanti"
Ha eguagliato, con 6 giornate d'anticipo, il capocannoniere dello scorso anno Matteo Minnozzi che si fermò a quota 20 (con il Porto D'Ascoli). "Decisivo fu Montani al Francavilla a Mare: mi spostò in mezzo all'attaccò e segnai 12 reti nel girone di ritorno"
Quando mancano sei giornate al termine del campionato ha eguagliato il numero di reti del re dei bomber dell’Eccellenza dello scorso anno Matteo Minnozzi che chiuse la stagione regolare con 20 reti all’attivo. Per Guido Galli (foto), ascolano classe 1987 in forza al Fabriano Cerreto, è senza dubbio la stagione dei record quella che sta vivendo. Mai si era spinto a cifre simili in termini realizzativi e la cifra tonda l’ha raggiunta con il poker di domenica scorsa rifilato alla sua ex squadra, il Monticelli che è anche retrocessa matematicamente in Eccellenza. “Un compito tutto sommato amaro – ha confermato al Resto del Carlino – perché qui ragazzi li conosco bene, ci mettono passione e impegno. Tra l’altro non ero neanche al meglio per alcuni problemini fisici ma quella quota 20 la volevo raggiungere ed è arrivata”.
IL CAMBIO DI RUOLO. Decisiva l’intuizione di un tecnico, in particolare: “Si, a Francavilla a Mare un po’ per necessità e un po’ per una sua intuizione mister Montani mi spostò da esterno, ruolo che avevo sempre fatto, ad attaccante centrale: nel girone di ritorno segnai 12 reti. E’ stata una svolta diciamo e l’anno successivo arrivammo fino allo spareggio finale per la D perso proprio col Fabriano Cerreto ma alla fine la D arrivò lo stesso col ripescaggio”.
L’ARRIVO AL FABRIANO CERRETO. “E’ una società ambiziosa e dove si poteva fare bene e lo sapevo. In attacco faccio coppia con Marco Gaggiotti e tra noi c’è una bella intesa (hanno condiviso la maglia del Gubbio, ndr) in campo ma anche fuori. I complimenti vanno fatti alla squadra e al collettivo. Siamo un gruppo costruito per esprimere un bel calcio e giocare sempre all’attacco, far divertire il pubblico ma ci sono pro e contro. Il difetto è che qualche volta per sfortuna e mancanza di cattiveria non abbiamo chiuso diverse gare che avremmo invece meritato".
L’OBIETTIVO RESTA LA SERIE D. “Ci giocheremo tutto fino a quando la matematica non ci taglia fuori dal primo posto. Poi ci concentreremo sui playoff perché l’obiettivo è la D. Il mio personale? A 31 anni compiuti guardo molto all’ambiente e al progetto prima di scegliere una squadra, senza concentrami troppo sulla categoria. Tornare in D non mi dispiacerebbe affatto e perché no, con la maglia del Fabriano Cerreto”.