Il ritorno di Gianluca Fenucci: "Le mie idee per la Biagio Nazzaro"
Manca l'annuncio ufficiale ma si profila un ruolo da "manager" all'inglese: "Un'idea che coinvolge tante risorse umane chiaravallesi. Voglia di crescere e pazienza di aspettare. Qui si può"
CHIARAVALLE. Sta per concludersi il puzzle delle panchine di Eccellenza e a breve anche la panchina della Biagio Nazzaro dovrebbe tornare a Gianluca Fenucci (foto): dopo la sfortunata parentesi alla Fermana, sarà proprio il tecnico chiaravallese a guidare i rossoblù, dopo la splendida stagione 2012-2013 alla Biagio chiusa con la finale playoff persa con il Montegranaro. Raggiunto telefonicamente il tecnico conferma i contatti con l'ambiente rossoblu: "Vivendo a Chiaravalle – dichiara Fenucci - ho la fortuna di avere un contatto diretto quasi quotidiano con personaggi che da sempre sono sinonimo di calcio in questa città: parlo ovviamente della famiglia Parasecoli ma anche di altre persone con le quali ho un rapporto di stima ed un legame che va oltre il calcio".
Possiamo dire che il suo ritorno è ormai certo?
"Diciamo che potrebbe accadere, ci siamo incontrati riscontrando di avere visioni comuni. Ho chiesto alla società di poter legare la guida tecnica della prima squadra ad un ruolo operativo e di collaborazione per il settore giovanile, non dovrebbero esserci ostacoli affinchè ciò avvenga e a breve (tra oggi o domani, ndr) dovrebbe arrivare il parere favorevole. Tengo a sottolineare che il progetto mi sta molto a cuore e va ben oltre gli altri aspetti, anche di natura economica, che sono assolutamente secondari".
Volete provare ad impostare un lavoro non solo a breve ma anche a medio-lunga scadenza?
"La mia proposta deve essere vista come una risorsa, un progetto che coinvolga anche persone che tanto hanno dato al movimento locale, cito solamente Enrico Costantini e Guido Gentilucci. Ma a Chiaravalle c'è tanta altra gente seria e preparata con la quale sviluppare un programma che vada ad incidere in profondità, partendo dai più piccoli per arrivare alla prima squadra".
Si propone per un ruolo che nel calcio nostrano è difficile da trovare: quello di un manager all'inglese.
"Con le dovute proporzioni diciamo che il paragone non è azzardato: la Biagio potrebbe essere il luogo ideale per far decollare un modo diverso di intendere il calcio. Già due anni fa ci eravamo distinti per il nostro modo di giocare cercando sempre il risultato attraverso il gioco, in una realtà che ha voglia di crescere ma anche la pazienza di saper aspettare e far maturare i suoi talenti, che devono sentirsi orgogliosamente parte di un progetto che li coinvolge. Un aspetto del tutto estraneo ad esempio alla Fermana dove, purtroppo, l'assillo del risultato subito ed ad ogni costo, ha precluso ogni tipo di programmazione".
Mister, che Eccellenza si sta delineando?
"Per me, da sempre, il massimo torneo regionale è il luogo migliore per proporre novità sia dal punto di vista tecnico che tattico. Chi ha voglia di sperimentare nuove strade, progetti interessanti legati alla crescita ed alla valorizzazione dei giovani, trova nel campionato di Eccellenza il suo habitat naturale".