L'INTERVISTA. 30 anni di Ciarlantini: "Pronto per una nuova sfida"
L'allenatore, dopo la non positiva esperienza all'Aurora Treia, è determinato più che mai a festeggiare le tre decadi in panchina con un nuovo progetto
Trent'anni di panchina. Tante soddisfazioni, qualche delusione. Come quella vissuta nella stagione appena archiviata all'Aurora Treia dove non ha avuto abbastanza tempo per palesare il suo lavoro. Giovanni Ciarlantini (foto), classe 1960, da settembre scorso in pensione dall'Arma dei Carabinieri, è pronto a tuffarsi in una nuova avventura. E proprio quest'anno sono tre decadi che allena. In mezzo c'è di tutto: dai settori giovanili (Albignasego Ferri, Caldarola...) a prime squadre (Monturanese, Corridonia, Settempeda...) fino a ruoli di responsabile di vivaio (Settempeda, Maceratese).
Mister, una stagione è ormai in archivio, un'altra sta per iniziare. Come ha visto l'Eccellenza, la massima categoria regionale?
"Ho seguito il Montegiorgio soprattutto nel girone di ritorno ma non mi ha fatto una buona impressione: l'ho visto fermo sulle gambe, mi è apparsa una squadra con poche idee e poca qualità. Mi è molto piaciuto invece il Porto d'Ascoli, anche se ha faticato a prendere il ritmo del campionato, ma se avesse vinto non avrebbe rubato nulla".
Le altre?
"Ho avuto modo di seguire alcune partite del Tolentino di Mosconi e non mi è piaciuto come stava in campo, però i risultati li ha fatti anche se certe partite sono state decise da gesti individuali. Ho visto un paio di volte il Porto Sant'Elpidio di Cuccù, era una squadra che giocava col freno a mano tirato, una buona formazione con ottime individualità ma che in campo aveva paura, faceva fatica a tirare in porta.... Ho assistito anche a qualche gara del Loreto, spesso è stato decisivo il portiere. Posso dire comunque che non ho visto un grande livello, però più che altro dovuto a un livellamento del campionato verso l'alto".
Scendiamo in Promozione. Il Montefano sabato si gioca l'Eccellenza col Sassoferrato Genga.
"Il Montefano mi ha stupito, il suo gioco a me onestamente non piace, troppe palle lunghe, ma possiede individualità importanti, è una squadra a livello atletico ottima, così come a livello tattico con i giocatori giusti al posto giusto, ha elementi esperti, il portiere è reattivo, davanti Aquino e Latini hanno fatto bene".
La delusione?
"Ad inizio campionato ho pronosticato sulla carta l'Helvia Recina favorita, era la più forte di tutti, così come il San Marco, squadra attrezzata in ogni reparto. Ecco, l'Helvia Recina poteva fare di più. Fino al girone di andata mi aveva stupito il Potenza Picena, che aveva dimostrato una solidità estrema e poi ha avuto un calo di convinzione e determinazione che non mi so spiegare".
E' pronto Ciarlantini a festeggiare i 30 anni di carriera su una nuova panchina?
"Sono pronto. Mi è dispiaciuto come è finita a Treia dove chi mi ha voluto non mi ha dato la possibilità di terminare il lavoro, e tutti sapevano delle problematiche dovute alla mancanza del portiere... Comunque conservo di quella esperienza un buon ricordo, fatto di affetti e amicizie".
In quale categoria vorrebbe tornare?
"Ogni categoria ha i suoi allenatori di riferimento, io conosco il mestiere e in tanti anni penso di aver dato qualcosa al movimento calcistico delle Marche".