SORICHETTI: "Ho vinto 6 campionati ma quel consiglio di Silvio..."
Classe 1969, 760 presenze, para con la Settempeda, è amico dell'agente Pagliari: "Se a quel tempo lo avessi ascoltato avrei potuto fare una carriera nei professionisti"
"Se tornassi indietro accetterei il consiglio del mio amico Silvio: mi disse di restare a Tolentino ma io mi accordai con la Civitanovese. La cosa però non andò a buon fine. Risultato, a settembre stavo senza squadra e fui costretto a ripartire dalla Prima categoria. Se gli davo retta sono sicuro che avrei potuto fare una carriera importante nei professionisti". Chi parla è Roberto Sorichetti (foto), 49 anni, il giocatore più "anziano" in attività nella stagione appena iniziata, l'amico è Silvio Pagliari (foto piccola), tra i più bravi agenti di giocatori in circolazione. Tutti e due di Tolentino, amici, nonostante Pagliari di due anni più grande. L'episodio raccontato dal portiere evergreen della Settempeda riguarda il periodo a cavallo degli Ottanta e Novanta: Roberto aveva 20 anni ed era una promessa, Silvio sapeva già cosa voleva fare da grande. Ma a distanza di anni non rinnega nulla Sorichetti, che oggi rappresenta la bellezza del calcio. Gioca per puro divertimento, ma se si guarda indietro le cifre della sua carriera sono spaventose: circa 760 presenze (esclusa la Coppa) in tutte le categorie, 6 campionati vinti: 2 a Pollenza, 1 a Tolentino, 1 a Matelica, 1 a San Severino col Serralta, 1 con l'Elfa Tolentino. "Ho esordito nel 1986 col Tolentino in Interregionale a Penne - ricorda - tutti i portieri si erano fatti male, mi chiamarono dagli Allievi: un emozione unica". Sorichetti in D con la casacca cremisi vanta 80 presenze, ma è a Pollenza dove ha trascorso più anni: ben 12, "perdendo anche uno spareggio per andare in Eccellenza", sottolinea con amarezza.
Sorichetti ha vissuto il cambiamento del calcio sulla sua pelle: "In questi anni è cambiato tutto, soprattutto il ruolo del portiere: io sono della generazione che potevi prendere la palla con le mani nel passaggio all'indietro. Prima si giocava col libero e il portiere doveva solo parare e uscire bene, ora imposta l'azione e deve essere bravo anche tecnicamente. In questi anni è cambiato anche il rapporto con la società e tra compagni di squadra: io sono stato in spogliatoio con gente come Morra e Ottavi che avevano fatto la serie A, quasi li veneravo, ora ti arriva il ragazzino che promette di spaccare il mondo e poi in campo si perde. Ma per quanto mi riguarda vivo tutto con serenità, fisicamente sto bene, mi alleno tre volte a settimana, e vivo il calcio per il suo aspetto ludico".
Per un po' Sorichetti aveva staccato, poi... "Smisi nel 2001, ho avuto una sorta di rigetto, poi mi sono sposato, e ho ricominciato con la Lorese - ammette, ridendo - per far conciliare lavoro e famiglia volevo campionati poco impegnativi, tipo di Seconda categoria, e invece a 43 anni mi sono ritrovato in Prima categoria".
Ora è il perno della Settempeda, ambiziosa formazione di San Severino Marche che punta a tornare in campionati più consoni: "L'anno scorso abbiamo perso lo spareggio di Rapagnano, quest'anno dobbiamo vincere, sulla carta è così, poi la decisione finale spetta al campo". E anche l'amico Silvio Pagliari farà il tifo per lui...