Cancellati 60 anni di storia. Amandola resta senza calcio!
Dopo il forfait degli amaranto che avrebbero dovuto partecipare alla Prima categoria, anche la CPP ha deciso di non prendere parte al torneo di Terza categoria. Finisce un'epoca
AMANDOLA. Da cittadino amandolese, da tifoso amaranto e da ex dirigente, non avrei mai voluto scrivere queste righe, ma purtroppo le circostanze me lo impongono, anche io sono costretto ad ammettere che ormai non ci sono più speranze, nell'anno orribile 2020 il calcio sparisce dalla Città di Amandola.
Dopo l'ASD Amandola che alla fine dello scorso campionato ha cessato l'attività, non iscrivendosi al suo campionato di competenza (la Prima categoria), anche la CPP Amandola sembra non abbia intenzione di proseguire nel suo cammino. Pur avendo iscritto la squadra al prossimo campionato di Terza categoria, la dirigenza ha manifestato l'intenzione di non disputare il torneo, in buona sostanza perchè ritiene di non poter riuscire a far fronte alle necessità legate al Protocollo sul Covid-19. Dopo quasi sessanta anni, per la prima volta nei fine settimana allo stadio, che resta pur sempre uno dei migliori della zona, non si sentiranno più i cori dei tifosi e le urla dei giocatori, ma regnerà un silenzio quasi irreale e certamente doloroso, specie per coloro che erano abituati a vivere i loro pomeriggi fatti di tante gioie e anche di qualche amarezza. Non vogliamo analizzare le cause, sono molteplici, tutte valide e condivisibili, dalla stanchezza alla mancanza di un ricambio generazionale, alla fine il colpo di grazia è arrivato con il Covid-19 che ha fatto da detonatore, accelerando un percorso che era però già partito da diverso tempo. Alla base è bene ribadirlo non ci sono problemi economici, entrambe le società infatti hanno chiuso la stagione con bilanci in ordine e senza nessun tipo di pendenza, semplicemente non c'è più la spinta per andare avanti, non si è riusciti a frenare un declino lento e costante e per certi versi irreversibile.
Alla soglia dei 60 anni di vita si chiude dunque un capitolo di storia che ha segnato profondamente un'intera città ed i suoi abitanti. I più affezionati sperano che questo percorso possa un giorno riaprirsi, ma al momento non possono far altro che guardare indietro e ripensare a tutti quei personaggi, molti dei quali purtroppo passati a miglior vita che, ognuno a modo suo, ha scritto una pagina nella storia amaranto. Vengono in mente gli Amministratori Vittorio Virgili e Adriano Marinozzi che all'nizio degli anni settanta diedero l'imput per la costruzione di un impianto, per quei tempi avvenieristico. Come non ricordare i super tifosi Vittorio Fratini e Romoletto Treggiari che rischiavano l'infarto ad ogni gara e spesso si allontanavano dopo pochi minuti dallo stadio per non soffrire. Gli indimenticabili presidenti: dall'ingegnere Galloppa, a Innocenzo Carucci, da Vincenzo Seccacini ad Adriano Ciccarelli, passando per i loro tanti collaboratori. In Amandola si sono succedute intere generazioni di dirigenti, tutti sanno chi erano Nicola De Angelis, Pino Valori, Vittorio Cassella, Umberto, Lanfranco e Rolando Treggiari, Alceo e Fabrizio Farina, Gigetto Moretti, Ennio Annessi, Nello Fabrizi, Aldo Sabbioni, Luigi Alessandrini, Biagio Farina, Filiberto Piccioni, Giocondo Galloppa, Giacomino Annessi, ne abbiamo dimenticati certamente tanti altri e speriamo che tutti dal cielo ci perdonino per aver lasciato morire la loro creatura.
Fortunatamente ce ne sono ancora tanti altri che possono continuare a tifare dagli spalti, e magari sperare che un giorno si possa tornare a farlo dal Comunale di Piazzale Pertini. Pensiamo a chi ha dato molto per questi colori come: Gianfranco Sirocchi, Piero Petrocchi, Franco Cennerelli, Fortunato Dionisi, Mario Mancini, Tommaso Ravanesi, Genesio Simoni, Umberto Treggiari (qui siamo alla terza generazione della famiglia), Giammario Scalella, Piero Morelli, Massimo Santilli Vermigli, Vincenzo Pelloni, Rinaldino Farina, Giovannino Conti, Alberto Mandozzi, Roberto De Santis, Nello Tirabassi, Renzo Squarcia, Franco Lupi, Albino Annessi, Massimo Paolini, Domenico Abrami...ne abbiamo certemente dimenticati tantissimi anche in questo caso e ce ne scusiamo, a tutti comunque vanno gli elogi per quanto hanno fatto in nome di una fede. Chiudiamo con la segreta speranza che tra i nomi che abbiamo citato, o magari tra quelli che abbiamo dimenticato, ci sia qualcuno che nella prossima stagione faccia una bella sorpresa alla città e decida di riavviare un discorso che, siamo certi, troverà il supporto di tanti appassionati. Anche la foto che abbiamo scelto non è casuale, risale a poco più di un anno fa, è la vittoria nello spareggio play off per salire in Promozione, con la tribuna colma di tifosi. Sembra passato un secolo, ma non è così...e chissà... forse un giorno Amandola potrà tornare a vivere giornate come quella.
(Giuliano Santucci)