"Questo stop servirà ad allontanare certi avventurieri dal calcio"
Il presidente dell'Anconitana Stefano Marconi a ruota libera: "Quando si ripartirà vanno premiate le società che possono vantare solidità, quelle che possono programmare"
ANCONA. "Non vedo possibile una ripresa dei campionati dilettantistici, ormai non ci credo più. Il discorso vale anche per la serie D dove, eventualmente, ci sarebbero movimenti, trasferte. Siamo già tornati alla normalità? Non mi sembra e non succederà in un lasso di tempo breve. Nello stesso tempo quando si ripartirà vanno premiate le società che possono vantare solidità, quelle che possono programmare. La governance del calcio deve tenere conto di questi aspetti anche per i ripescaggi, solo le idee non bastano, ci vogliono i soldi".
Queste le parole del presidente dell'Anconitana Stefano Marconi (foto), nel suo consueto intervento del lunedì a Punto biancorosso sulle frequenze di Radiotua e Rmm606 e riportate dal Corriere Adriatico.
"E' giusto terminare, giusto fermarsi. Questa situazione si sta portando dietro i morti, quello che è successo va commemorato. Dobbiamo metterci il cuore in pace che è finita e concentrarci per l'anno prossimo. C'è tempo per riorganizzare le società per ripartire da basi molto più solide".
Il patron biancorosso sul tema ripescaggi ha fornito una specifica importante: "Bisognerà capire come saranno rimescolate le carte. Io penso che ci sarà da rimpiazzare non da ripescare. Molte squadre non si iscriveranno e bisognerà andare a pescare da sotto. Mi auguro che venga dato peso alla solidità economica, è da lì che bisogna ripartire. Non vorrei che si ripartisse da avventurieri che dopo le prime dieci giornate si accorgono di non avere i fondi a disposizione. Gente che pensa solo di lucrare. Mi auguro che questo periodo serva ad allontanare queste persone dal mondo del calcio, una pulizia a trecentosessanta gradi per ripartire nel modo corretto. Basi solide e umanamente compatibili per ricominciare, questo mi auspico".