Marco Vita: "Smetto di giocare. Chiudo un capitolo della mia vita"
"L’ultimo infortunio mi ha fatto riflettere e mi ha dato la consapevolezza di nuovi orizzonti. Ho capito che giocare a calcio non è più il mio sogno, e accettarlo è stato un passo fondamentale per me"
Tolentino, Parma, Milan, Verona, Gavorrano, Fermana, Vis Pesaro, Termoli, Real Giulianova, Jesina, Montegiorgio, San Marco Servigliano. Luglio 2020, arriva lo stop!
Marco Vita (foto) lascia il calcio giocato. E lo fa con un saluto sui social:
"Quest’anno non riprenderò a giocare a calcio - scrive Vita, allenatore del settore giovanile della Tignum Montegiorgio - chiudo un grande capitolo della mia vita. Voglio rendere pubblica questa mia decisione anche per tutte le persone che hanno sempre creduto in me, hanno fatto il tifo per me e mi hanno sempre sostenuto in questi anni. Potrei parlare ore ed ore della mia passione per questo sport e del tempo che ho trascorso fin da piccolo con la palla tra i piedi. So quanto mi ha dato ed insegnato il calcio, quanto mi ha fatto sognare e quanto significa per me. Riesco a ripercorrere ogni tappa, sono partito da casa a 14 anni ed ho avuto l’onore di crescere nel settore giovanile del Milan (foto sotto), poi ho giocato in squadre di prestigio e queste esperienze mi hanno dato veramente tanto: mi hanno permesso di conoscere tanti compagni di vita, tanti fratelli, tanti grandi mister, tante città e tante belle persone. Il calcio mi ha regalato dei momenti di gioia indescrivibili e tante soddisfazioni, mi ha fatto crescere sotto tutti gli aspetti. Ho imparato a superare le difficoltà e a non mollare mai. So bene anche quanto ho dato per il calcio, spendendo tutto me stesso senza tirarmi mai indietro. L’ultimo infortunio mi ha fatto riflettere e mi ha dato la consapevolezza di nuovi orizzonti. Ho capito che giocare a calcio non è più il mio sogno, e accettarlo è stato un passo fondamentale per me. Non guardo indietro con il rimpianto di quello che poteva essere ma con tanta gratitudine per tutto quello che è stato. Fiero ed orgoglioso. Grazie a tutti i miei compagni di viaggio e a tutti i miei mister. Grazie a tutte le società in cui ho giocato. Grazie a tutti i lavoratori, tifosi e appassionati del mondo del calcio".