"Avevo deciso di smettere, il Barbara mi ha fatto cambiare idea"
Lorenzo Ciattaglia, dopo la delusione nella passata stagione con l’Osimana, aveva maturato l’idea di lasciare il calcio

“Avevo deciso di smettere, sono sincero. Poi durante l’estate quelli del Barbara mi hanno cercato, hanno provato a farmi cambiare idea, e alla fine ci sono riusciti”.
Lorenzo Ciattaglia (foto), dopo la delusione nella passata stagione con l’Osimana, aveva maturato l’idea di lasciare il calcio. “L’esonero ci può stare, per carità, sono altre le cose che mi hanno fatto male. A volte penso che il mondo del calcio non mi piace più come prima”.
“Sono tornato in un ambiente familiare, dove si era creato un rapporto bellissimo, speciale, che va oltre il calcio – spiega Ciattaglia - A Barbara mi trovo bene e la ritrovata serenità mi aiuta a superare certe storture. Siamo riusciti ad allestire una buona squadra senza spendere troppi soldi. L’obiettivo è quello di fare una stagione più che dignitosa, non so se ci saranno i playoff, noi puntiamo ai primi quattro o cinque posti della classifica”.
Quali sono le squadre candidate alla vittoria finale nel girone A di Promozione?
“Il Gabicce Gradara è una grossa squadra, ben allenata, che si è rinforzata con l’arrivo di Cinotti, per me è la favorita. La Fermignanese ha tre-quattro giocatori che in pochi possono permettersi, su tutti Pagliardini. Alcuni mi dicono che ha buone risorse il K Sport Montecchio. Lo stesso Moie Vallesina potrà dire la sua”.
La pandemia può condizionare l’intera stagione.
“Ad ottobre gli sbalzi di temperatura portano le prime influenze. La settimana scorsa uno dei miei giocatori mi ha detto che aveva la febbre e siamo andati in fibrillazione. Fortunatamente ha fatto subito il tampone, la risposta è arrivata il giorno dopo, non era Covid-19, dopo un giorno di riposo abbiamo ripreso ad allenarci. Non è semplice, ma se la situazione non degenera si andrà avanti. Purtroppo quando togli i tifosi sugli spalti e l’abbraccio fra i giocatori dopo il gol, il calcio non è più lo stesso. E’ un momento difficile, ci dobbiamo convivere”.
“Ogni giocatore che ho allenato mi ha lasciato qualcosa dentro - conclude Ciattaglia - Daniele Api è tra quelli che mi hanno insegnato di più: l’ho allenato per due anni e mezzo, alle partite e agli allenamenti portava sempre con lui un ragazzo con la sindrome di Down. La stessa cosa faceva quando era al Matelica, dove aveva chiesto l’ok di Canil per far andare il suo amico in ritiro”.
