Marche, la ripartenza dei Dilettanti è una questione di colore
Il ritorno in campo per gli allenamenti e le gare ufficiali è una questione di colore. Nel nuovo DPCM è stato introdotto il modello a fasce e quando una regione sarà "bianca" tutte le attività, compresi gli sport di contatto, torneranno a funzionare. Ad oggi le Marche è in zona "arancione" e lo sarà per (almeno) due settimane.
Una regione diventerà "bianca" quando l'indice di contagio (l'Rt) è sotto 0,5 e solo allora lo sport e il calcio dilettantistico riprenderebbero a pieno ritmo. Il tutto mantenendo sempre le regole base di contenimento della pandemia, come l'utilizzo obbligatorio della mascherina, il distanziamento fisico e il divieto di assembramento.
Ma c'è un problema di fondo ed è legato alla conseguenza della durata del prossimo DPCM perché si parla di almeno un mese o al massimo 45 giorni. Perciò, se nessuna regione riuscirà a breve ad entrare in zona "bianca", e posto che in quel caso poi le sia consentito far ripartire il calcio dilettantistico, la sospensione delle attività durerà fino a metà febbraio almeno o addirittura fino ad inizio marzo.
C'è inoltre da valutare anche l'aspetto organizzativo. Il calcio dilettantistico non potrà ripartire senza un aggiornamento del protocollo sanitario e la strada l'ha già aperta la Lega Nazionale Dilettanti per il campionato di serie D.
E anche quando fosse possibile applicare tale protocollo dall'Eccellenza alle serie minori, ci sarà comunque da affrontare il discorso del format per arrivare ai verdetti finali, perché appare già chiaro che se l'attività ripartisse a metà febbraio o inizio marzo (contando sull'efficacia delle ultime misure e la copertura vaccinale delle fasce più deboli che ora compongono gli alti numeri di ricoveri e morti) non ci sarebbe spazio per completare il normale calendario delle gare mancanti.