Insulti sessisti all'arbitro? La presa di posizione dell'OsimoStazione

Riportiamo il comunicato della società OsimoStazione Conero Dribbling dopo la gara di sabato 4 febbraio contro l'Atletico Mondolfo Marotta
Alla luce della multa inflitta dal Comitato Regionale Marche alla società Osimo Stazione Conero Dribbling e alla luce anche del risalto che alcuni organi di informazione hanno dato all’accaduto patron Stefano Orlandoni ritiene necessario prendere la parola:
“Siamo molto dispiaciuti ed amareggiati per quanto riportato nel comunicato ufficiale del Comitato Regionale Marche. Sabato ero presente allo stadio insieme a tanti altri dirigenti e nessuno di noi si è reso conto di offese di stampo sessista nei confronti del direttore di gara del match Osimo Stazione Conero Dribbling-Atletico MondolfoMarotta (come riportato nel comunicato) altrimenti saremmo intervenuti nel tentativo di metterle a tacere, come già avvenuto in passato. La nostra Società nel corso della sua storia si è sempre contraddistinta per atteggiamenti corretti. Rimane il fatto che non è possibile avere il controllo di quello che ogni spettatore presente allo stadio dice o fa. Da qui ad essere tacciati di sessismo ce ne passa. Ribadisco e sottolineo che siamo contro ogni forma di sessismo, razzismo e discriminazione”.
A proposito di arbitri, il patron Orlandoni aggiunge: “Fanno un lavoro difficilissimo e dobbiamo essere loro grati.. commettono errori come è normale che sia.. ma a tutela della nostra realtà devo sottolineare che, soprattutto nelle ultime settimane, abbiamo subito alcuni torti davvero difficili da digerire. Da rappresentante di questa Società vorrei richiamare l’attenzione di chi designa e gestisce la classe arbitrale, affinché sia riposta maggiore attenzione nella valutazione di episodi, a volte davvero molto evidenti, come quello accaduto sabato nella partita incriminata. Concludo auspicando che se, come si usa dire la ruota gira, presto giri anche dal nostro verso”.
ARTICOLO PRECEDENTE: "Vai a lavare i piatti". Multata la società per insulti sessisti
Insulti sessisti dagli spalti all'arbitro donna: multata la società dell'Osimo Stazione. È di 600 euro il valore della sanzione decisa dal giudice sportivo per l'episodio accaduto durante il match di sabato scorso, quando allo stadio Bernacchia (foto) è andata di scena la sfida di Promozione tra i padroni di casa e il Marotta Mondolfo. Netto il risultato: 3-0 per gli ospiti.
I tifosi della squadra di casa avrebbero rivolto pesanti insulti sessisti all'arbitro della partita, Laura Mancini, ventiseienne appartenente alla sezione di Macerata. Frasi retrograde, pronunciate contro il suo esser donna, in momenti della partiti particolarmente concitati e contestati dalla tifoseria osimana. «Torna a casa a fare la maglia», «Hai sbagliato lavoro», «Vai a lavare i piatti» sarebbero le frasi più gentili gridate da diverse persone in tribuna e indirizzate all'arbitro. Un comportamento pesante e gravissimo che è stato sanzionato dal giudice sportivo, Agnese Lazzaretti, con una multa di 600 euro «per insulti offensivi e discriminatori per motivi di sesso nei confronti del direttore di gara», come si legge nel dispositivo pubblicato ieri dal Comitato Regionale Marche. Il comunicato pubblicato dalla Figc Marche è circostanziato. «Ammenda di 600 euro all'Osimo Stazione per aver la propria tifoseria, durante la gara si legge nel documento - rivolto espressioni irriguardose nei confronti della terna arbitrale. E per aver inoltre rivolto all'indirizzo dell'arbitro espressioni gravemente offensive e discriminatorie per motivi di sesso, integrando così la condotta discriminatoria descritta e sanzionata dall'art. 28 del Cgs».
Laura Mancini (foto piccola), laureata in Giurisprudenza, appartiene alla sezione di Macerata e da 7 anni arbitra partite dei vari campionati regionali. Ha mostrato durante la sua carriera buone capacità e personalità e non ha mai avuto problemi nelle gare che ha diretto. Fino allo scorso sabato, quando non può non aver sentito le offese a lei rivolte.
I dirigenti dell'Osimo Stazione preannunciano reclami.
«Fischi e proteste all'indirizzo della terna (completata dagli assistenti Matteo Malatesta di Ancona ed Emanuele Bellagamba di Macerata, ndr) ce ne sono stati» dicono alcuni spettatori che erano presenti alla partita, facendo riferimento ad alcune decisioni contestate per la direzione della gara. «Ma nessuno ha voluto colpire con offese sessiste l'arbitro donna. Ci dispiace ma non ci riconosciamo in quei tifosi violenti che su altri campi si contraddistinguono: abbiamo fischiato e contestato l'arbitro ed i suoi collaboratori ma non ci sono stati insulti sessisti». Il giudice sportivo però è stato implacabile.
(Fonte: Corriere Adriatico)
