IL FATTO. Insulto razzista ad un 17enne. Poi le scuse negli spogliatoi
E' successo durante la partita di calcio del campionato nazionale Juniores fra L'Aquila e la Vigor Senigallia

Prima un fallo, probabilmente involontario, poi l'affondo impronunciabile. "Negro di m.". E' quanto si è sentito rivolgere sabato un baby calciatore della Vigor Senigallia da un avversario. E' successo durante la partita di calcio del campionato nazionale Juniores fra L'Aquila e i rossoblù, giocata allo Stadio Gran Sasso. Il 17enne, italiano ma di madre sudamericana, dopo un fallo ricevuto, si è rivolto a tono verso l'avversario 18enne che, in tutta risposta, avrebbe reagito con un insulto razzista. Ma alla fine della partita il calciatore degli abruzzesi è stato accompagnato dal suo allenatore negli spogliatoi e si è convinto a chiedere scusa al rivale vigorino e a tutta la squadra. Per la cronaca l'incontro è terminato 3-1 per L'Aquila.
«Sulle prime non mi ero accorto - dice l'allenatore degli juniores della Vigor, Giacomo Brunetti - a parte lo scompiglio che si era creato in campo, poi i ragazzi mi hanno riferito quel che era successo e a fine gara abbiamo segnalato la cosa all'arbitro, che ha detto di non essersene accorto. Abbiamo percepito la gravità e la veridicità degli insulti quando il giocatore dell'Aquila si è presentato nello spogliatoio per le scuse. Resto allibito e perplesso - prosegue - in ambiente Vigor una cosa del genere non sarebbe mai stata né permessa, né tollerata».
Anche il club abruzzese ha reagito: ha preteso che il ragazzo si scusasse immediatamente, non solo con il giocatore discriminato ma con tutto il club ospite. Tuttavia, se all'inizio ha espresso la propria solidarietà al ragazzo, riconoscendo l'insulto razzista, ammesso anche da chi l'aveva pronunciato, poi ha corretto il tiro.
«Noi abbiamo accolto negli anni rifugiati di guerra, diffondendo messaggi di inclusione e antirazzisti e siamo attivi nel sociale tutti i giorni - commenta Simone Bernardini, direttore della società aquilana - frasi di questo tipo non ci appartengono proprio. Ci dispiace perché comunque è stato rivolto un insulto e il ragazzo si è subito scusato, ma la sua non è stata un'offesa razzista».
Il fatto di aver ritrattato ha reso ancora più triste l'intera vicenda. «Sanno benissimo che mi ha rivolto una frase razzista spiega il 17enne della Vigor preso di mira, sono venuti tutti a scusarsi da parte dell'altra squadra, dicendo che nessuno è razzista, e tutti abbiamo sentito. Probabilmente ora hanno paura delle reazioni ma da parte mia non ce ne saranno. Per me finisce qui». Caso chiuso per il ragazzo, stupito dall'atteggiamento del club abruzzese.
(FONTE: CORRIERE ADRIATICO)
