VIS FALERIA. D'Annibali: "Collaboriamo ma gli arbitri siano più umili"
Il vice presidente sottolinea un certo atteggiamento di superiorità di taluni direttori di gara assolutamente poco propensi al dialogo
PORTO SANT’ELPIDIO. Un inizio di stagione sicuramente positivo per la Vis Faleria nel girone G di Seconda categoria. Reduce dal successo esterno sul campo dell’Atletico Monte Urano, che proietta la squadra al secondo posto della classifica, all’interno della società c’è la giusta consapevolezza, ma anche un senso di amarezza dettato da alcuni atteggiamenti che hanno suscitato perplessità, specie nell’ultima partita.
“Non voglio assolutamente accendere delle polemiche, a maggior ragione dopo un successo fuori casa – ci tiene a precisare il vice presidente Gianluca D’Annibali (foto) – la mia vuol essere solo una segnalazione, spero utile, tesa a rafforzare lo spirito di collaborazione che sempre ci deve essere in campo tra giocatori e arbitro.
Giochiamo in Seconda categoria ed è ovvio che anche il direttore di gara è dello stesso livello, anche se devo dire che a Monte Urano sabato scorso abbiamo trovato un arbitro molto bravo, esperto e sicuro di se, ma con un atteggiamento di superiorità che purtroppo è sconfinato più volte nella provocazione e nella strafottenza. In una gara tutto sommato tranquilla ha trovato il modo di ammonire un numero spropositato di persone, espellendone anche tre. Nessun fallo plateale, nessuna sceneggiata, nulla di particolare, ma bastava chiedere un minimo di spiegazione e arrivava la sanzione, sia da una parte che dall’altra. Bastava formulare un semplice perché e puntualmente vedevi sventolare il cartellino giallo.
Nelle riunioni con gli organi federali – ricorda il dirigente della Vis Faleria - non si fa altro che parlare di collaborazione e disponibilità verso gli arbitri, ma come si fa ad essere collaborativi con qualcuno che vede in te un nemico da sottomettere e zittire ad ogni costo. Fortunatamente i ragazzi in campo hanno dimostrato grande intelligenza e maturità, continuando a giocare senza curarsi del contesto, altrimenti invece che ad una partita di calcio avremmo assistito ad una corrida.
La mia non è la solita lamentala per un rigore dato o non dato o per altri episodi del genere, io accetto sempre le decisioni anche le più assurde e vado avanti. In questa circostanza voglio però segnalare a chi di dovere l’atteggiamento, a mio giudizio, assolutamente censurabile di chi con una divisa addosso pensa di essere infallibile e non soggetto a regole. Un modo di fare che ricorda tanto il grande Alberto Sordi nel celebre film Il Marchese del Grillo, ricordate la famosa frase: “Io so’ io e voi non siete un c…!”, eccolo preciso. Ripeto e sottolineo – conclude D’Annibali - con questo modo di fare non andiamo da nessuna parte, ci vuole umiltà e spirito di collaborazione, i supereroi lasciamoli al cinema”.