Sangiorgese, Le Gall... Tutto Angelini: "I miei 6 mesi in nerazzurro"
Intervista al presidente onorario alla vigilia del big match con Trodica: "Stagione positiva pur tra mille difficoltà: auguro che l'Amministrazione comunale e la città in futuro ci siano più vicini". E parla del suo 'gioiello' che ha rianimato la movida della costa adriatica
CIVITANOVA MARCHE. "Dottò, va forte la sua squadra, eh? Va forte va forte, e se vinciamo domenica andiamo al primo posto!". Il botta e risposta si consuma al Caffè Maretto di Civitanova Marche, ore 13, due giorni prima di Sangiorgese - Trodica, il big match di Prima categoria C.
La risposta ad un conoscente seduto ad un tavolo, risposta pronta e sferzante, è di Daniele Maria Angelini (foto), noto imprenditore farmaceutico e presidente onorario della gloriosa Sangiorgese. Angelini è un personaggio a tutto tondo, politica, calcio e movida le sue passioni. "Pensi, all'inizio sono sempre andato alle partite - confida Angelini - ultimamente non ci sono riuscito e abbiamo fatto quattro vittorie di fila. Quasi quasi sabato mi conviene farmi raccontare la partita al telefono..." ammette tra il serio e il faceto.
Presidente Angelini, siamo giunti al giro di boa della stagione e alla vigilia della partitissima con Trodica, qual è il bilancio della sua esperienza in nerazzurro?
"Ad oggi possiamo dirci soddisfatti dei risultati ottenuti, fin dall'inizio ho sempre detto che non dovevamo esaltarci e alimentare facili illusioni, però oggi siamo a due punti dalla prima in classifica con la possibilità, in caso di vittoria, di trovarci al primo posto, e questo sì che sarebbe un risultato straordinario anche perchè arrivato tra mille difficoltà".
La squadra sta rispondendo bene, mi sembra di capire meno la città...
"I ragazzi stanno facendo un lavoro ottimo, e li vedo motivati e concentrati, vorrei ringraziare mister Buratti che in una certa fase del campionato poteva apparire in difficoltà ma che oggi è consacrato come uno dei migliori allenatori del girone, i complimenti al nostro direttore sportivo Giulio Spadoni che ci ha fatto fare il salto di qualità, è una persona di grande esperienza, nelle Marche professionisti come lui ce ne sono pochi. E poi il coordinatore Daniel Sgariglia, Emanuele Pasquarè... in società siamo poche persone per questo dico che dobbiamo strutturarci per guardare con più fiducia al futuro. La strada è quella di creare sinergia con altre realtà sportive di Porto San Giorgio per dare vita ad un vivaio importante che possa dare la possibilità ai giovani della città di fare calcio pensando anche in ottica di prima squadra. Una menzione speciale la meritano i tifosi che ci hanno sempre sostenuto fin dalle prime amichevoli, è davvero il nostro dodicesimo uomo in campo".
Veniamo alle note dolenti.
"In questi mesi ho visto il distacco tra la Sangiorgese, la squadra che porta il vessillo della città, ricco di blasone e di storia, e l'Amministrazione comunale, pensi, al Comune paghiamo l'affitto del campo sportivo, questioni che in altri posti come Civitanova non succedono. Ma anche la città tiene poco in considerazione la squadra. Mi auguro che questa nostra posizione di classifica crei entusiasmo e a tal proposito faccio un appello alla città e ai tifosi: venite numerosi allo stadio, potrebbe essere la partita della svolta, vi invito a portare un amico e un familiare e tutti insieme riempiamo lo stadio per far vedere a tutti una Sangiorgese forte".
Dove vuole arrivare la Sangiorgese di Angelini?
"Io sto dando solo un contributo e ho risposto all'appello di Buratti e Spadoni, il primo step è quello di riportare la Sangiorgese in Promozione, una categoria importante oggi disputata da club come Maceratese e Civitanovese. Ma la priorità è quella di ricreare un rapporto speciale tra la squadra e la città, vecchie gestioni hanno lasciato delle ferite al tessuto sociale, il mio e nostro compito è quello di ridare prima di tutto credibilità alla Sangiorgese, e per questo ringrazio sponsor come Cerioni Arduino e Leonardo Mancini, aziende di Macerata, che hanno creduto nel progetto societario".
Quali sono e come sono i rapporti con la Civitanovese?
"Ottimi. Dalla società di Profili abbiamo preso anche dei giocatori. Tra le nostre società c'è massima collaborazione, anzi, dico di più, per il futuro si può pensare di dar vita anche ad un gemellaggio".
Porto San Giorgio non è solo Sangiorgese Calcio, è anche Le Gall, locale che sotto la sua gestione ha ridato lustro alla movida sangiorgese e ora da tutti considerato come uno dei più belli del litorale adriatico (sotto la locandina dell'evento del 1° febbraio).
"Io conosco bene il territorio sangiorgese, mio padre è di quelle zone, per tanti anni sono andato al mare a Porto San Giorgio, lì ho una casa, quindi sia il calcio che il Le Gall sono state scelte di cuore. Il Le Gall è un ristorante aperto tutto l'anno, c'è la discoteca invernale, locale accogliente con capienza massima di 300 persone che abbiamo chiamato Le Gall Club Chic ed è stato disegnato dall'architetto Tausani di Riccione, e c'è la discoteca esterna. Oggi, dopo i tristi fatti di Corinaldo, la legislazione in materia di normative sulla sicurezza si è fatta molto più stringente, ma è giusto così. Abbiamo il problema della selezione della gente, qui dobbiamo essere bravi a non consentire l'ingresso a chi ha guai con la legge, ma non è facile, per questo auspico le forze dell'ordine a vigilare in zona nelle ore di maggior affluenza in maniera da fungere da deterrente per i malintenzionati".
Porto San Giorgio, grazie a Le Gall, ha colmato il gap in termini di offerta turistica e vita notturna nei confronti di realtà come Civitanova, San Benedetto e Senigallia...
"Questo è vero, e mi sono arrivati i complimenti dalle Amministrazioni comunali di Porto San Giorgio e di Fermo e da imprenditori come Diego Della Valle. Ma non è stato facile. Ad un certo punto mi sono trovato solo, con la concorrenza di città vicine che nella movida facevano investimenti europei. Mi sono domandato: o vado via o resto per dare una svolta, il Le Gall non poteva rimanere così com'era, bisognava creare una realtà competitiva per rilanciare il territorio altrimenti i flussi turistici si spostavano a nord e a sud di Porto San Giorgio".