Protocollo, una domanda: chi paga? Facciamo due conti...
Una domanda ci sorge spontanea sul nuovo protocollo per la Serie D: chi paga? Risposta: le società. "Si ricorda che l’approvvigionamento dei test per le persone interessate “non deve minimamente impattare sulla disponibilità del reagentario da dedicarsi in maniera assoluta ai bisogni sanitari del Paese”, e si intende esclusivamente a carico delle singole Società». Capito?
Facciamo allora due conti. A fronte dei 3.000 euro ricevuti dalla LND, le società dovranno far fronte a: giri di tamponi rapidi (possibile un prezzo forfettario stabilito con l’aiuto della LND tra i 12 e i 15 euro) ogni volta prima di una partita; analisi dei risultati da affidare ad una struttura sanitaria esterna; qualora vi fosse un positivo, organizzare giri di tamponi ogni due giorni per tutto il gruppo squadra; organizzare e pagare le nuove e onerose visite mediche specializzate per il rientro in attività degli atleti. Basteranno 3.000 euro per una stagione? Difficile. Voci dicono che la LND abbia stanziato altri fondi da dare alla società per far fronte a questi costi (altri 7.500€ in due tranches previste a gennaio ed aprile), il problema diventa quindi pratico per l’elevato numero di procedure e tamponi che una singola società dovrà effettuare per dare un proseguo sensato all’attività.