"I campionati giovanili ripartono ma molte società non ce la faranno"
È questo il grido d'allarme che lancia il presidente della Giovane Offagna Alessandro Andreoli
"I giorni scorsi la Federazione ha pubblicato i nuovi calendari per Giovanissimi e Allievi con le date aggiornate dopo il rinvio causa Covid.
La ripartenza è prevista per il 6 febbraio ma dubito che per quella data tutte le società saranno in grado di presentarsi pronte all'avvio del campionato.
Siamo ancora nel bel mezzo della pandemia e i contagi non accennano a diminuire soprattutto nella fascia 12-18. Il 50% delle classi scolastiche mi risulta che siano in DAD e questo testimonia l'incidenza dei contagi soprattutto sulla fascia adolescenziale.
Senza considerare che l'obbligo di Greenpass ha inevitabilmente ridotto le rose di ogni squadra.
In queste condizioni non credo di sbagliarmi dicendo che per l'inizio teorico dei campionati ogni squadra potrebbe ragionevolmente trovarsi nella condizione di dover fare a meno mediamente di un terzo delle proprie rose tenendo conto dei contagiati, dei ragazzi posti in quarantena preventiva e dei guariti in attesa della visita e del rinnovo del certificato per riprendere l'attività
I tempi medi di prenotazione per una visita medica finalizzata all'ottenimento del certificato Return to play, si aggirano oggi mediamente intorno al mese e quasi tutti i centri abilitati sono comprensibilmente intasati. Un ragazzo che si è ammalato di Covid pertanto tra convalescenza, guarigione e tempi di attesa per la nuova visita medica rischia di stare lontano dai campi per oltre un mese e mezzo.
In queste condizioni mi chiedo che senso abbia ripartire ora per ritrovarci a giocare un campionato dove molto probabilmente diverse squadre saranno probabilmente costrette a non potersi presentare in diverse partite per insufficienza di organico oppure a presentarsi con rose risicate senza possibilità di cambi e con il conseguente rischio di esporre i ragazzi a maggiori infortuni.
Che campionato sarebbe?
Al di là dell'importanza o meno dei risultati e della classifica, personalmente ritengo che un campionato giovanile ha senso nella misura in cui diventa occasione, per ogni squadra e per ogni ragazzo, di misurarsi con l'altro...
In queste condizioni più che misurarsi con l’altro, il rischio è di trovarsi invece a giocare “partite al massacro” che non giovano a nessuno.
Forse la Federazione, soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile, potrebbe valutare un ulteriore rinvio considerando che non ci sono ne promozioni ne retrocessioni da definire.
Meglio giocare un mese in meno ma in modo serio permettendo alla competizione di essere un momento di serio confronto sportivo piuttosto che salvare il calendario e giocare un non campionato".