PEDASO. Picciotti: "Scritta la storia: Prima categoria dopo 55 anni"
Vincendo lo spareggio con la Vigor Folignano, la squadra adriatica approda per la prima volta nel campionato superiore
PEDASO. Non è stato un successo come gli altri quello ottenuto dal Pedaso, sabato scorso sul neutro di Castel di Lama, nello spareggio contro la Vigor Folignano. Una vittoria di misura che verrà ricordata a lungo, in quanto consente alla squadra rivierasca di approdare per la prima volta nella sua storia in Prima categoria.
“In 55 anni di storia – sottolinea orgogliosamente il presidente Giovanni Picciotti – mai eravamo riusciti a raggiungere un simile traguardo. Ricordo negli anni’80 un terzo posto in Seconda categoria, ma all’epoca non c’erano nemmeno i play-off e neanche se ne parlò. Sabato abbiamo scritto una pagina di storia che ritengo sia molto importante per una realtà come la nostra”.
Quali sono state le mosse che hanno portato a questo successo?
“Credo di poter dire che il nostro è un lavoro che parte da lontano, un progetto ad ampio respiro che si è sviluppato negli ultimi 5 anni. Alla base di tutto il continuo potenziamento del Settore Giovanile, dal quale provengono tanti ragazzi e anche il nostro mister Walter Carelli. Anche lui ha fatto tutta la trafila con i giovani prima di approdare in prima squadra”.
Come si è sviluppato questo percorso?
“Siamo partiti dalla Terza categoria, salendo nell’anno in cui scoppiò la pandemia e per due stagioni ci siamo stabilizzati nel campionato superiore. Un quarto e un quinto posto, prima di sferrare l’attacco per salire ancora. Abbiamo trovato delle avversarie molto forti, ma con pazienza ed organizzazione, attraverso i play-off, siamo comunque riusciti a centrare il bersaglio”.
Quando si raggiungono tali risultati è doveroso parlare dei meriti, a chi vanno riconosciuti?
“In questi casi si rischia di dimenticare qualcuno e fare delle brutte figure. Partiamo dall’intera dirigenza, compresi coloro che seguono il Settore Giovanile, ognuno di loro ha portato un mattoncino importante per la costruzione di questo successo. Per noi tutte le squadre che si chiamano Pedaso hanno pari dignità e pertanto è giusto che tutti godano dei successi nell’ambito societario”.
Crediamo ci siano anche altre persone alle quali tieni particolarmente.
“Parto da mister Walter Carelli, artefice di qualcosa di eccezionale. Un tecnico che, oltre a leggere meravigliosamente le partite, ha la grande capacità di lavorare con i giovani, facendoli crescere e riuscendo ad amalgamarli con ragazzi più esperti, per formare un mix bilanciato e sempre propositivo. Non dimentico che abbiamo fatto qualcosa di buono anche a livello di mercato, vedi l’ottima stagione del bomber Amadio, dunque onore e merito anche al nostro direttore sportivo Matteo Carosi. Un ragazzo che dopo un grave infortunio ha dovuto smettere di giocare, ma che si sta dimostrando preparatissimo e fondamentale in altri ruoli. Voglio citare anche, su altri versanti, le qualità indiscutibili di Francesco Fedeli e Fulvio Tassotti, insomma una squadra in tutto e per tutto che ha meritato il successo”.
Ora parliamo di festa, come intendete onorare il traguardo appena raggiunto?
“Già nella serata di sabato qualcosina abbiamo fatto, ora però credo vada organizzato qualcosa di più inclusivo. Mi sembra giusto festeggiare con la Città, con i nostri tifosi e con gli sponsor che ci hanno dato una mano. Ovviamente coinvolgeremo anche l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco che ci ha già fatto i suoi complimenti. A breve ci vedremo anche per rinnovare le convenzioni e quello istituzionale resta un supporto determinante per realtà come le nostre”.
Tra qualche giorno inizierete a pensare alla Prima categoria, con quali obiettivi affronterete la prossima stagione?
“Entreremo in punta di piedi in una realtà nuova, ma questo non cambierà la nostra visione delle cose. Potenzieremo ancora il Settore Giovanile, se possibile, anche con delle collaborazioni con squadre vicine e continueremo a dare massima fiducia a mister Carelli. Abbiamo impiegato 55 anni per arrivare a questo punto ed è ovvio che ci piacerebbe restarci. Lavoreremo duramente per non essere una meteora, ma per diventare nel tempo un solido punto di riferimento”.