LA STORIA. Mama, quando il calcio è integrazione. Anche se qualcuno...
Il racconto sui social della Polisportiva Mandolesi
C'è una storia bella di calcio e integrazione che arriva dalla Seconda categoria del Fermano. E' una storia che qualcuno ha cercato di macchiare, ma proprio per questo non è bella, ma bellissima.
"Manmadou è un ragazzo del 2006 che abita a Fermo da luglio - si legge sulla pagina Facebook della Polisportiva Mandolesi di Porto San Giorgio -. Così appena arrivato la responsabile del progetto Sprar ci chiama e ci chiede se può giocare con noi. Chiama noi perché si fida. Da sempre la Mando fa della parola sociale una verità assoluta e della parola gioco una cosa assolutamente seria. Mama, come lo chiamano i compagni, è uno dei tanti ragazzi che hanno trovato amicizia e casa da noi.
Senza nominarli tutti sono tanti altri coi progetti di accoglienza di Fermo e Porto San Giorgio che si allenano e giocano con noi.
Mama però due settimane fa doveva tornare a Salerno, la sua prima città italiana, per rinnovare il permesso di soggiorno. Così la responsabile gli dice "vestiti bene che andiamo dal giudice". Lui così la mattina scende da casa con la tuta della Mandolesi dicendo che è la cosa più bella che ha.
Si presenta così a Salerno raccontando che lui sta giocando con noi, e il giudice lo prende come un grande segno di integrazione.
Fino a qui nulla di eccezionale per chi sta alla Mando. Sorrisi commossi ma niente di speciale per chi faceva calcio femminile quando non esisteva, fa un progetto coi ragazzi de 'Il Sollievo' di Fermo, fa tutti gli sport calcistici esistenti di tutte le categorie e federazioni, gioca per stare insieme e non lascia indietro nessuno.
Ma sabato scorso, alla partita in casa, abbiamo imparato che invece non tutti la pensano come noi. Che siamo 'speciali'. Uno spettatore avversario infatti ha gridato a un nostro fratello "vai a rcoje le banane".
Sì avete letto bene. Nel 2024 quì a casa nostra. E l'arbitro nulla ha potuto tranne fermare la partita visto che lo ha ripetuto più volte. Dispiace per la società avversaria, piena di amici fraterni, che subito ha cercato di placare la situazione, che ha dovuto subire anche la multa per questo razzista di merda. Sicuramente uno e isolato ma un razzista di merda. Siccome le cose belle vanno raccontate e le brutte dette perché non accadano più, ci tenevamo a far sapere che da noi c'è solo una divisione: casacche arancioni de giù e casacche gialle de su!
PS. La partita ripresa l'abbiamo vinta 3-0 con primo gol del Bro'!".