Campanelli (Osimana): "Vincolo necessario in un sistema già precario"
Riforma dello sport, novità per quel che riguarda il vincolo sportivo, abbiamo voluto sentire il parere di Antonio Campanelli, presidene dell'Osimana, uno dei più importanti settori giovanili a livello regionale.
"Alle volte si tende a giudicare senza sapere - ci dice Campanelli - lo dico perché prima di diventare Presidente sono stato nel tempo raccattapalle, giocatore, spettatore, genitore di un bambino alla scuola calcio, dirigente ed infine, inaspettatamente, più per emergenza che per programmazione, Presidente. Più volte, da Presidente mi sono trovato a dar ragione a coloro che in precedenza, a suo tempo, criticavo da giocatore, spettatore ed a maggior ragione da genitore, su scelte e condotte societarie. Quindi, se penso da genitore, mi viene da applaudire all’abolizione del vincolo sportivo, anche in virtù dell’uso che molte società ne fanno, davvero estremo e non potrei che essere favorevole. Ma il problema ed è frequente in Italia, è quello che chi prende decisioni, non ha la minima esperienza di campo o del settore specifico, non avendo mai vissuto la realtà di tutti i giorni di quello su cui va a “pontificare”. Innanzitutto, togliere il vincolo inserendo un “risarcimento” non cambierebbe di molto la situazione se non che il risarcimento non sia davvero esiguo e se fosse esiguo si innescherebbero situazioni non facili per quelle società che operano anche nel settore giovanile che vedrebbero i loro migliori giovani allettati da offerte economiche da società più ricche o disperate che non operano nel giovanile. Probabilmente si genererà un’escalation di compensi per ragazzi che si affacciano per la prima volta nel calcio dei grandi e che dovrebbero pensare solo al gioco. Senza contare che, per molti, una volta terminato il periodo da “fuoriquota”, sarebbero problemi con risvolti anche traumatici. Penso quindi che questa riforma, nel breve ed alla lunga, non giovi a nessuno. Il vincolo non è bello ma il male necessario per un equilibrio già precario del sistema".