L'INTERVISTA. Il campionato di Giuseppe De Amicis, mister dell'Offida
Il parere del tecnico sull'inizio stagione, avversari, progetti e un pensiero all'amico Colantuono
OFFIDA. Dopo un inizio di campionato altalenante sembra finalmente che l'Offida, nel girone D della Prima categoria, abbia ingranato la marcia giusta per recitare un ruolo importante in stagione, come tutti i pronostici estivi lasciavano immaginare. Alla guida della compagine del presidente Giovanni Stracci un tecnico di provato valore e con un curriculum da calciatore di tutto rispetto: Giuseppe De Amicis (foto).
Quali le cause di questa partenza a rallentatore?
“Sono molti i giocatori nuovi da inserire e alcuni ritardi sono fisiologici, inoltre abbiamo caricato molto nel corso della preparazione e un inizio un pochino sotto le attese era preventivabile. Ora mi pare le cose si stiano normalizzando, stiamo migliorando di gara in gara, sia dal punto di vista della tenuta fisica che del gioco espresso”.
Ritiene la classifica attuale veritiera per la sua squadra?
“Tutto sommato penso di si. A ben guardare forse mancano i due punti persi malamente nella gara contro la Centoprandonese, ma sono dettagli che nel corso della stagione ci possono stare”.
Non conoscendo il campionato di Prima categoria, ora che valutazione può dare?
“Devo ringraziare la società che ha avuto la lungimiranza di iniziare un progetto già nella seconda parte della scorsa stagione, ho avuto modo di cominciare a conoscere l'ambiente e le altre realtà. Il torneo è senz'altro di buon livello, squadre molto fisiche, gioco maschio, impianti validi, inoltre ho notato che almeno 5/6 squadre hanno in rosa diversi elementi di grosse qualità tecniche e trascorsi importanti. La non obbligatorietà degli under, che ad esempio in Promozione sono determinanti, rende il campionato molto combattuto e tutte le squadre sono ben attrezzate ed organizzate anche tatticamente, assolutamente un girone molto interessante”.
Come si sviluppa il progetto dell'Offida?
“Abbiamo iniziato un cammino che dovrà portare nel tempo al graduale inserimento dei giovani, che il locale settore giovanile sta facendo crescere con grande professionalità. E' ovvio che io mi senta parte integrante del programma, ma come tutti gli allenatori il mio percorso è legato ai risultati, sono fiducioso comunque nella buona riuscita di tutta l'organizzazione, poiché oltre ad una società seria condotta da un ottimo presidente come Giovanni Stracci, il supervisore tecnico di tutto il progetto è un grande uomo di calcio come Pino Aniello e conoscendolo sono sicuro che il tutto sia in ottime mani”.
Un suo giudizio globale sulle squadre del girone D.
“Sono rimasto incantato dal Castignano che contro di noi ha disputato una gara perfetta, al momento la prima posizione della squadra di mister Di Lorenzo è ampiamente meritata, molto buone mi sembrano anche Palmense e Montalto, mentre la San Marco, specie ora con Peppino Amadio, verrà certamente fuori alla distanza. Voglio sottolineare anche le ottime prestazioni di due neo promosse che non conoscevo, la Pinturetta e il Villa S. Antonio entrambe stanno esprimendo un ottimo calcio”.
Per chiudere mister, lei ai tempi della Maceratese formava con Stefano Colantuono una cerniera difensiva insuperabile, siete rimasti in contatto?
“Certamente, Stefano è un amico e quasi tutte le settimane viene a cenare nel mio ristorante. Ora lo vedrò di meno perchè finalmente si è accasato al Bari ed approfitto dell'occasione per inviargli un sincero in bocca al lupo. Lui ha tutte le capacità per riportare in alto una società blasonata come quella barese”.
(Fonte: Il Resto del Carlino)