Felicetti come in un film: esordisce al 91' e para il rigore decisivo
Il portiere entrato a freddo dopo l'espulsione del collega, ha ipnotizzato l'avversario, evitando la sconfitta al Maltignano

MALTIGNANO. Sembra la trama a lieto fine presa in prestito da un film e invece quello che ha vissuto Federico Felicetti sabato scorso è tutto vero. Siamo al 91’ del derby tra Vigor Folignano e Maltignano (Seconda H), quando sul punteggio di zero a zero, il portiere ospite commette fallo da rigore su un avversario e viene espulso. Federico Felicetti, infila i guanti in fretta e furia e corre in porta, dove ad aspettarlo sul dischetto c’è l’omonimo Gianmarco Felicetti. L’attaccante prende la rincorsa e calcia, ma Felicetti intuisce e regala un pareggio ormai insperato al Maltignano.
“La soddisfazione sicuramente è stata tanta, soprattutto perché è stato il mio esordio in campionato in quello che possiamo considerare a tutti gli effetti un derby. Essere stato finalmente importante per la squadra era ciò di cui avevo bisogno - racconta Federico Felicetti - è stato un momento che nella mia testa quest’anno avevo già vissuto milioni di volte, sono entrato sicuro, sapevo già che angolo scegliere. Mentre si stava svolgendo l’azione che ha portato al rigore ho avuto come d’istinto il gesto di togliermi il giaccone e prendere i guanti, mi sentivo che sarebbe accaduto qualcosa. Ho cercato anche di placare i miei compagni, tutti cercavano di rassicurarmi dicendomi che l’avrei parato, ho chiesto solo loro di stare tranquilli. Come ho detto prima non ho titubato neanche un secondo, avevo deciso il lato già prima di entrare. Il nostro attaccante è venuto da me dicendomi solo di fare quello che facevamo sempre in allenamento”.
Una parata decisiva nel momento cruciale della gara, come ti hanno festeggiato i tuoi compagni?
“I compagni sono stati sicuramente contenti per il risultato ottenuto e credo anche per me come persona e compagno. La mia parata è stata sì importante, ma per evitare la sconfitta e questo ha poi creato un po’ di rammarico, soprattutto per quanto bene fatto nel primo tempo e per il rischio corso nel finale - confessa il portiere neroverde - infatti dopo i primi minuti di euforia anche la mia testa è volata al pensiero che purtroppo la vittoria ci manca da qualche partita, ma anche questa volta sia chi era in campo che chi, come me, è entrato dalla panchina ha dimostrato di avere tanta voglia di lottare e di non mollare mai”
