Michele Marinelli, la vittoria più bella: il trionfo dopo la malattia
Il tecnico del San Biagio racconta il calvario di sei cicli di chemio: "La vita mi ha dato una seconda possibilità"
La storia di chi ha vinto prima una malattia che ha fatto temere il peggio, poi un campionato sudato, deciso all'ultima giornata. E' la storia di Michele Marinelli, 52 anni, anconetano d'origine, da 21 anni residente a Sirolo dove ha sposato Raffaella, con la quale ha messo al mondo Tommaso, Diego e Rachele. Marinelli ha trionfato con il San Biagio, riscattando la retrocessione di due anni e fa e riportandolo in Prima categoria.
Ex tecnico di Collemarino, Osimo Stazione, Pietralacroce, Labor, proprio ai tempi di Santa Maria Nuova iniziarono i primi sintomi.
"Ero sempre stanco - scrive il Corriere Adriatico - e visivamente i linfonodi al collo erano gonfi, feci controlli prima di Natale a Torrette e i medici dopo appena 15 giorni mi sottoposero al primo ciclo di chemio". Ha vissuto un calvario con sei cicli di chemio, ma ne è venuto fuori: "Mi sono aggrappato ai figli, a mia moglie che è un treno, al tanto affetto che mi è arrivato dagli amici".
Nell'estate 2020 la malattia inizia a regredire e può tornare progressivamente ad una vita normale.
"Lo sport mi ha salvato, in tutti i sensi, perché, ha reso il mio corpo pronto a reagire e perché la voglia di tornare in campo, ad allenare mi dava la motivazione per vincere quella battaglia".
Ormai guarito, nel 2021 viene richiamato dal San Biagio, club con il quale aveva già vinto un campionato di Seconda categoria nel 2015. Sabato scorso la vittoria ad Agugliano che ha confermato il primo posto e il riportato il Galletto biancorosso in Prima categoria.
"La vita mi ha dato una seconda possibilità, al sogno che avevo di tornare in campo e rivincere, e poi vedere tra i calciatori in festa mio figlio è stato speciale. Devo dire grazie a tutto il gruppo e alla dirigenza se sono riuscito a realizzare quel sogno che facevo su un letto di ospedale. Lo sport è vita, dà una marcia in più, la mia storia lo testimonia".