L'INTERVISTA A... PIETRO ZAINI: "Missione Jrvs con l'Ascoli nel cuore"
Bandiera bianconera degli anni '90, prende il timone della squadra ascolana fanalino di coda in Promozione
ASCOLI PICENO. Una questione di cuore. Così l’ex attaccante dell’Ascoli Pietro Zaini (foto grande Picenotime) - bandiera bianconera degli anni ’90, reduce da diverse esperienze nel ruolo di vice con il fratello Luigi, oggi al Tolentino - ha commentato il suo passaggio sulla panchina della Jrvs Ascoli attualmente ultimo in classifica nel campionato di Promozione B.
Zaini si è preso un bell’impegno? «Non potevo dire di no. Mio zio Tonino Camaioni recentemente scomparso ha fondato questa società con Cappelli e Canala, e non me la sono sentita di rifiutare. Prendo per mano una squadra neopromossa, che non fa gol e che è ultima in classifica ma lo faccio con tutto l’entusiasmo possibile. D’altronde conosco Natalini da una vita e cercherò di dare una mano. Sono felice che abbiano pensato a me anche se la situazione è complicata».
Situazione complicata tipo quella dell’Ascoli? «Mah, non direi. I bianconeri sono in fondo alla classifica ma giocano un gran bel calcio, ci sono tanti giovani e vedrete che i risultati arriveranno».
Sabato il Picchio sarà a Terni in un campo sempre ostile dove la prima vittoria è arrivata nel 1992 proprio grazie ad un suo gol: che partita sarà? «Una gara difficile come sempre. I precedenti dicono che il bilancio è di nove vittorie rossoverdi, cinque pareggi e cinque successi bianconeri tra cui quello a tavolino nel 1930/1931 quando l’incontro fu sospeso a dieci minuti dal termine per comportamento scorretto del pubblico di casa a dimostrazione di quanto sia lontana la rivalità tra le due squadre. Ricordo sicuramente bene quel match del 15 novembre 1992 che finì per 2-0 per noi con il mio gol e quello di Francesco Zanoncelli, ma ricordo bene le reti di Cacia due anni fa e il colpo di testa di Favilli lo scorso anno. Spero che anche stavolta l’Ascoli torni a casa con i tre punti».
Quello in cui giocava lei era un Ascoli fortissimo che però mancò la promozione proprio all’ultima giornata... «Era l’Ascoli di mister Cacciatori che a Padova perse l’ultimo treno per la serie A nonostante i 46 punti conquistati (la vittoria valeva ancora due punti). In quegli anni lì avevamo giocatori sprecati per la serie B con un tasso tecnico elevato ed era bello giocare in quel gruppo».
Ha seguito l’Ascoli ultimamente? «Sono stato a Cesena e devo dire che ho visto un bel gruppo con i ragazzi che si abbracciano tutti dopo il gol e anche quelli della panchina che entrano in campo a festeggiare. Sono dei bei segnali. Mi hanno parlato molto bene di Maresca che diventerà un grande tecnico e per questo non bisogna guardare troppo alla classifica in un campionato molto equilibrato e un po’ particolare rispetto al passato con le squadre raccolte in soli otto punti. Questa è una squadra giovane e bisogna dare tempo per crescere. Ascoli è una piazza esigente perché ha avuto giocatori importanti e fa fatica a pazientare, ma io dico che questi ragazzi hanno le potenzialità per fare bene».
Favilli le piace? «Molto, è davvero bravo e mi ricorda Bobo Vieri che io incrociai in serie B nei suoi primi anni di carriera. Aveva le sue stesse caratteristiche forte fisicamente, abile di testa ma anche rapido nei movimenti. Un attaccante completo e che sembra già più maturo della sua età. Quest’anno ha il peso dell’attacco ma non mi pare che stia soffrendo questa situazione e adesso che si è anche sbloccato con due gol sarà sempre più difficile marcarlo».
(Fonte: Il Resto del Carlino)