CLAMOROSO: Questo gol non è stato dato!
La sequenza fotografica delle rete non concessa alla Jrvs. L'ultimo di una serie di episodi che la società ascolana vuole sottolineare
ASCOLI PICENO. Fa sentire la sua voce la Jrvs Ascoli, fanalino di coda del girone D della Prima categoria. La compagine picena obiettivamente non sta disputando una grande stagione, ma ci tiene a sottolineare che il suo impegno non è mai venuto meno, neanche di fronte a clamorose sviste arbitrali: “Siamo ultimi ma non per questo dobbiamo essere penalizzati – ci dice al telefono uno sconsolato presidente Marcello Natalini – la nostra stagione probabilmente è segnata, abbiamo fatto degli errori di valutazione e siamo consapevoli di dover ripartire dalla Seconda categoria, resta però evidente che in ogni gara subiamo delle ingiustizie palesi. Fino ad oggi non abbiamo mai protestato oltre il dovuto, anche per una questione di rispetto verso la Federazione e la classe arbitrale, ma le sviste e gli errori clamorosi sono diventati talmente tanti che non possiamo più tacere, ne va di mezzo la nostra dignità. Ogni sabato dobbiamo sottostare una serie di decisioni che a volte sfiorano l'assurdo, non me la sento – continua il presidente - di star li ad enumerare caso per caso, ma credetemi sono molto numerosi.
Parlando solo delle ultime gare, ricordo i 3 gol annullati per i quali siamo ancora a chiederci il motivo, 4 rigori contro che a voler essere educati si dovrebbe dire molto dubbi, mentre a favore non se ne vedono, ed almeno 3 espulsioni che definirei molto affrettate. Sabato scorso abbiamo toccato il fondo, senza nulla togliere ai meriti della capolista, ricordo un gol valido non dato e del quale abbiamo la sequenza fotografica che non lascia dubbi, un rigore contro nato da un fallo evidente prima che la palla finisse in area e per finire un fallo di mano che devia platealmente un pallone diretto in porta, senza che il direttore di gara sia intervenuto. Ripeto siamo ultimi e probabilmente lo meritiamo, i nostri ragazzi continuano a giocare solo perchè animati da una grande passione, ma anche per non falsare un campionato e dare a tutti le stesse possibilità chiediamo una sola cosa: rispetto e parità di trattamento. Essere umiliati in ogni gara, non dagli avversari, ma da qualcuno che prende delle decisioni assurde probabilmente solo perchè siamo l'ultima ruota del carro, ci fa male e fa male ai nostri giovani che credono in uno sport sano, dove tutti devono avere le stesse opportunità e partire alla pari”.