Carfagna: "Con le dovute precauzioni è giusto andare avanti"
L'esperto portiere del Centobuchi 1972 MP, pur rispettando le opinioni di quanti hanno deciso di fermarsi, crede che ci sia la possibilità di giocare regolarmente
Serie D ed Eccellenza sono già ripartiti. Entro la fine del mese è previsto l’inizio dei campionati di Promozione, Prima e Seconda categoria. Pandemia permettendo, il calcio a tutti i livelli ha cominciato a muovere i primi passi. Ma non tutti sono d’accordo.
“E’ giusto fare quello che dice la Lega – dice Pierfilippo Carfagna (foto), numero uno dell’ASD Centobuchi 1972 MP - io lavoro ed ho una partita IVA, se mi dovessi fermare sarei il primo a rimetterci. Nel momento in cui quest’anno ho deciso di ripartire sapevo a cosa andavo incontro. Con le dovute precauzioni, rispettando il protocollo, è giusto andare avanti. Se la situazione dovesse peggiorare, sarà il Governo o la Federazione stessa a bloccare i campionati”.
La commercializzazione del test rapidi potrebbe correre in aiuto delle società di calcio. Anche se qualcuno ha alzato bandiera bianca prima di iniziare: “Ho un compagno di squadra che ha deciso di non venire agli allenamenti. Gestisce insieme al padre una ditta, ha preferito non rischiare, in attesa di tempi migliori. Ognuno fa le proprie scelte. Bloccare tutto non è giusto – continua Carfagna – dal primo settembre, quando abbiamo iniziato la preparazione, non ho saltato un allenamento. La vita secondo me deve andare avanti. Ne ho parlato con mia moglie. E poi io non riesco a stare fermo”.
Pippo Carfagna inizia a giocare al calcio come portiere all’età di 9 anni con il Torrione, la squadra del quartiere di San Benedetto del Tronto dove abita. Due anni più tardi viene acquistato dalla Sambenedettese per la cifra di un milione e cinquecentomila lire. Quando apre il libro dei ricordi è piacevole ascoltare super Pippo. “Non posso non ricordarmi la prima apparizione in Serie B, anche se ero in panchina – racconta Carfagna – era il settembre del 1997, giocavo con la Primavera del Cagliari e mi allenavo con la prima squadra. Si fece male Alessio Scarpi, andammo a giocare allo stadio Bentegodi di Verona, c’erano trentamila persone, mi tremavano le gambe e pensavo: se devo entrare, come faccio?”. Tra i momenti più alti della sua carriera la convocazione con Nazionale italiana Under 21 di Serie B, allenata da Renato Zaccarelli: “Insieme a me c’era Christian Abbiati, facemmo un’amichevole a Treviso contro la Russia”. Prima ancora ci fu la convocazione nella Nazionale Under 15 guidata dal compianto Sergio Vatta: “Arrivai alla Borghesiana, a quei tempi giocavo con le giovanili della Sambenedettese. Nello spogliatoio guardavo le borse dei compagni: Inter, Milan, Roma, Lazio. Ci diedero la tuta azzurra, fu una grande emozione".
"La passione alla mia età è tutto, sento ancora la voglia di tuffarmi, anche se vado avanti anno per anno. Ma come te ne va? Mi fanno in tanti. E io rispondo: perché ancora mi diverto specialmente il sabato alla partita, sento salire l’adrenalina. Quest’anno la mia squadra, l’ASD Centobuchi 1972 MP, è stata ripescata in Promozione, sono contento perché la società lo merita. E’ composta da persone veramente brave, serie, ci tengono tantissimo. Grazie anche all’arrivo di mister Marco Bucci, l’anno scorso siamo riusciti a fare un buon campionato. Il nostro obiettivo è la salvezza. La favorita per la vittoria finale? La Civitanovese, hanno fatto una grande squadra”.