E' fatta! La Samb passa da Moneti a Franco Fedeli. Martedì la firma
Nulla da fare per l'istanza presentata dai rossoblù con Gubbio e Forlì: sarà ancora D
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Viaggia veloce sul web la notizia del passaggio imminente di proprietà della Sambenedettese dalle mani di Gianni Moneti a quelle di Franco Fedeli (foto), 70 anni, imprenditore laziale di origine umbre titolare della catena di supermercati Elite e Super Elite. L'incontro con relativa firma sarebbe avvenuto negli uffici romani di Fedeli con la ratifica dell'accordo prevista martedì prossimo alle ore 14 presso uno studio notarlle di fiducia. Fedeli sarà dunque il nuovo patron della Samb: al momento risulta ancora impegnato, seppur in fase di dismissione, con il Rieti.
Non ci dovrebbero essere sorprese per il passaggio societario dunque anche se molto potrebbe cambiare dal punto di vista tecnico e organizzativo. In primis la sede del ritiro che potrebbe variare da Serravale di Carda a Cascia, paese natale dello stesso Fedeli.
RICORSO RESPINTO. Nulla da fare per il ricorso presentato da Sambenedettese, Gubbio e Forlì al Collegio di Garanzia dello Sport (come istanza cautelare) avverso la deliberazione del Consiglio Federale del 26 giugno 2015 che ha stabilito criteri ripescaggio per il settore professionistico. Ecco dunque che salvo clamorose sorprese per la Samb sarà ancora serie D in attesa di notizie nuove dal fronte societario.
Di seguito i motivi dell'ordinanza:
“Preso atto che le società ricorrenti chiedono: a) in via preliminare, che sia sospesa in via cautelare l'efficacia della suddetta deliberazione del Consiglio Federale FIGC assunta in data 26 giugno 2015; b) in via principale, che la deliberazione in questione sia annullata; considerato che l'ordinamento sportivo consente per le squadre inserite nel settore professionistico la possibilità di un ripescaggio secondo criteri e modalità dettati dal Consiglio Federale; rilevato che la Federazione ha reso noti, mediante pubblicazione di apposito comunicato ufficiale n. 22/A del 15 luglio 2015, i "criteri e le procedure di ripescaggio nei campionati professionistici"; preso altresì atto che per le domande di ripescaggio veniva fissato il termine di presentazione del 27 luglio 2015; verificata la mancata presentazione da parte delle squadre ricorrenti della domanda di ripescaggio entro il termine suddetto dal 27 luglio 2015; considerato quindi che le squadre in questione allo stato non sono più titolari di un interesse giuridicamente protetto. Tutto ciò premesso e ritenuto, il Collegio di Garanzia dello Sport rigetta la richiesta cautelare per sopravvenuta carenza di interesse e perché non ricorrono i presupposti del fumus boni iuris né del periculum in mora”.